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La stagione di riforma, che vede già da anni coinvolta la materia dei servizi pubblici locali, pare non avere mai fine. Ecco, infatti, il recentissimo intervento normativo di cui alla L. 20 novembre 2009 n. 166, di conversione del cd. decreto Ronchi (decreto legge 25 settembre 2009, n. 135), che innova la disciplina dettata dall'art. 23 bis del d.l. n. 112/2008, conv. dalla legge n. 133/2008. Lo sforzo di interpreti e operatori, da difficile che era, diventa ormai titanico. Gli ardimentosi, che si cimentano nel dipanare l'intricata matassa normativa e giurisprudenziale che soffoca i servizi pubblici, sono infatti, una volta di più, posti di fronte a regole che cambiano con la velocità della luce e a sfide ermeneutiche che fanno tremare i polsi. In particolare, lo scenario inaugurato dalla legge n. 166/2009 non appare, al pari dei precedenti, di agevole decifrazione, ponendo già di primo acchito sul tappeto questioni di non poco conto, quali quelle riguardanti la partecipazione del socio privato alla società mista, il ruolo e l'incidenza del partner privato nella compagine societaria nonché la tipologia dei servizi affidabili.